Ieri pomeriggio, nell’ambito del
progetto “Böta vià niènt”, si sono ritrovati gran parte dei donatori degli
articoli custoditi nel piccolo museo dei ricordi, insieme a una nutrita
rappresentanza dell’Amministrazione comunale.
Portando i suoi saluti, il sindaco
Cesare, ha ricordato quanto sia importante, soprattutto per i ragazzi, avere
degli oggetti che hanno segnato la storia dei loro antenati. L’Amministrazione
sta valutando la possibilità di altri spazi che permettano di potenziare questa
importante esposizione.
Enrico, capogruppo degli alpini di
Caino, si è complimentato per la dedizione al progetto che preserva la storia e
la memoria concretamente con gli oggetti, sottolineando che essi fanno capire
quanto la vita di oggi sia privilegiata e che i nostri nonni hanno davvero
fatto sacrifici enormi vivendo di questa semplicità. “Gli Alpini hanno a cuore
la memoria e auspicano che il museo venga valorizzato e implementato; un sogno
sarebbe un “Museo della Valle del Garza”, ispirato alla nostra valle e alla sua
cultura per meglio valorizzarla”.
Infine, Bruna, a nome di tutto il
Consiglio, ha ringraziato tutte le persone che hanno regalato al Gruppo
Pensionati di Caino parte dei loro ricordi.
66 donatori per 1200 articoli
catalogati per denominazione, nome, data, stato, settore; su quel catalogo, i
donatori presenti, hanno ritrovato e individuato i loro ricordi nell’esposizione:
e ne sono stati felici! Siamo in grado di stampare una scheda per ogni oggetto
che comprende tutti i dati che lo riguardano, per alcuni abbiamo già inserito
la fotografia, affinché chi l’ha donato sia facilitato a trovarlo. Infatti,
tutte quelle persone che hanno regalato oggetti, attrezzature o lavoro, previo
accordo col responsabile (339-1337426), potrà visionare il museo sempre.
Abbiamo tanta strada da fare, ce ne
rendiamo conto, soprattutto perché, economicamente parlando, il progetto parte
in perdita ed è destinato a restarci: solo spese e nessuna entrata, ma
continueremo a portarlo avanti con tenacia per i giovani e i ragazzi, perché siamo
certi che l’entusiasmo che hanno mostrato visionando quegli oggetti farà cadere
l’indifferenza di tanti adulti.
Ci manca spazio per allestire meglio
gli oggetti che continuano ad arrivare, ma noi continuiamo a sperare che,
finalmente, qualcuno creda in noi, si fidi e ci metta a disposizione qualche
spazio che non sta utilizzando. Non abbiamo soldi, ma siamo pieni di energia …
contagiosa.