lunedì 21 dicembre 2020

AUGURI NELLA PANDEMIA

 

In questo anno di sofferenza ci è mancato molto il consueto contatto e le attività sono state ridotte al lumicino. Le Festività Natalizie sono ormai prossime e noi eravamo abituati ad incontrarci per scambiarci gli auguri nella festa del tesseramento: quest’anno non è stato possibile.

Abbiamo però mantenuto i contatti utilizzando Whatsapp con chi aveva l'applicazione, molti li abbiamo sentiti tradizionalmente col telefono. Alcuni hanno attraversato brutti momenti, altri soffrono la solitudine e le restrizioni causate dalla continua circolazione del virus.

Vi assicuro la mia vicinanza e vi auguro di superare malattia e tristezza in modo da trascorrere le Feste con tutta la serenità possibile. 

A quelli che incontrerò sarò contenta di fare gli auguri personalmente, a tutti gli altri Buon Natale, Buon Anno e tanti auguri “anticovid”.

                                                                                                            Bruna

FERMATI MA NON DOMATI DALLA PANDEMIA

 

Il “Coronavirus” ci ha impedito di ritrovarci per l’approvazione del Bilancio, ci ha impedito di partecipare alla gita di Monza, ma non ha interrotto i contatti tra di noi.

Anche quando siamo stati confinati in casa, a mezzo Whatsapp, non è mai venuto meno lo scambio di video, fotografie, riflessioni e musica. Con quelli che non disponevano dell’applicazione ci siamo sentiti telefonicamente. A fine agosto e metà settembre abbiamo gareggiato rispettivamente a Burraco e Briscola disponendoci in gruppi limitati per ogni gara, in base alla passione di ciascuno.

Continueremo a stare in contatto.

lunedì 7 settembre 2020

PROGETTO “BÖTA VIÀ NIÈNT” – ALBO DEI DONATORI


Grazie ai numerosi donatori abbiamo continuato la raccolta di oggetti antichi che ricordano i tempi passati e come vivevano i nostri nonni. Questa collaborazione importante ha già permesso in alcune occasioni di esporre al pubblico quello che è stato raccolto facendolo conoscere soprattutto ai bambini.
L’arricchimento di questo progetto dipende direttamente dal suo gradimento, se cioè è ritenuto utile non buttare quello che può costituire un ricordo. Sono tante le persone che hanno scelto di “non buttare” e noi le ringraziamo di cuore sperando che altri nomi si aggiungano all’elenco.
Per meglio rappresentare il passato sono utili anche mobili vecchi, anche se rovinati come: vecchi letti in ferro; comodini e armadi; “credenze” e tavoli; assame vecchio che possa essere usato per ricostruire altri oggetti come culle o madie. Chi vuole donare qualcosa per ricordare ed essere ricordato può telefonare ad Angelo 339-1337426.
Ai signori:
-          Azzani Fabiana
-          Azzani Pierino
-          Benini Umberto
-          Bertacchini Ferrante
-          Bertini Paolo
-          Bettini Angela
-          Cirelli Eugenia
-          Comune di Caino
-          Cooperativa Futura
-          Crotti Francesco
-          De Giacomi Adriano
-          De Giacomi Valentino
-          Domenighini don Marco
-          Gazzoli Daniela
-          Giacomelli Gianbattista
-          Gruppo Alpini
-          Maestri Gianluigi
-          Martinelli Andreina
-          Martinelli Caterina
-          Martinelli Flavia
-          Martinelli Laura
-          Martinelli Rosanna
-          Mazzoleni Narciso
-          Merigo Imelda
-          Pedrotti Angelo
-          Pedrotti Clara
-          Pedrotti Grazia
-          Piardi Maria
-          Prandini Agostino
-          Rossetti Aldina
-          Sacchetti Violetta
-          Salvetti Giuseppe
-          Sandrini Alba
-          Stefanini Roberta
-          Trami Arturo
-          Zanoletti Delia
 Zucchini Mirco

GRAZIE!!!

martedì 18 febbraio 2020

MONZA E LA VILLA REALE 21 MARZO 2020



Il GRUPPO PENSIONATI CAINO si è aggregato alla FABI per partecipare a questa gita con il programma che segue.
Sosta per il pranzo in ristorante.
Nel pomeriggio visita guidata al Duomo, una delle più importanti istituzioni ecclesiastiche d’Italia, sorto e sviluppatosi sulla sede dell’Oraculum Longobardo del VI secolo d.C. e dedicato dalla regina Teodolinda a san Giovanni Battista. Oggi possiamo ammirare, in una veste diversa da quella originale, a causa dei numerosi rifacimenti. A testimoniare il fasto della decorazione gotica della chiesa resta tuttavia la celebre Cappella di Teodolinda, a sinistra del presbiterio, sulle cui pareti la bottega degli Zavattari affrescò tra il 1441 e il 1446 un vasto ciclo con Storie della Regina. Nell’altare della Cappella di Teodolinda è custodita la Corona Ferrea, una delle opere di oreficeria più importanti e dense di significato. Numerosissime sarebbero state le incoronazioni: tra cui quelle di Carlo Magno (800) e di Corrado di Lorena (1093), Federico I Barbarossa, (1158), Ferdinando I d’Austria (1838), Carlo V d’Asburgo, (1530) e Napoleone I Bonaparte. L'interno della chiesa fu poi trasformato nei secoli XVII e XVIII in un insieme barocco e rococò. Visita del Museo del Duomo con il Tesoro che costituisce una raccolta unica al mondo per la rarità e la preziosità dei materiali. Visita guidata del centro città.
Al termine partenza per il viaggio di ritorno a Brescia con arrivo previsto in tarda serata.

La quota comprende:
-       Viaggio con autopullman ed escursioni come da programma;
-       Ingressi: Duomo, Museo, Villa Reale, Giardini. (Corona ferrea a pagamento Euro 12 su prenotazione all’atto dell’adesione);
-            Guida;
-            pranzo con bevande
-     assicurazione sanitaria e bagaglio.

mercoledì 29 gennaio 2020

LUCE E GAS


ATTENZIONE
Il Decreto Milleproroghe ha spostato dal 1/7/2020 al 31/12/2021 il termine per passare al mercato libero di luce e gas. Si consiglia di non aderire a proposte telefoniche; piuttosto chiediamo la documentazione da esaminare, visto che abbiamo ancora un po’ di tempo.

TRATTORIE, OSTERIE E LICINSĬ


Ricordare non fa mai male. Otre a farci riflettere su come eravamo, viene stimolata la nostra memoria nel verificare se i ricordi sono esatti o distorti.
Cercheremo di passare in rassegna i luoghi di ristorazione e di ritrovo a Caino negli anni 1900-1950 iniziando dall’estremità più alta del paese, S. Eusebio.
Custode dell’osteria di Santoset era il Santì, Piscini Angelo, sempre cordiale ed accogliente in un luogo di passo, che nei tempi passati spezzava il lungo cammino a dorso di mulo per chi proveniva da Brescia o scendeva dalla Valle Sabbia. Si racconta che qui si fermò Garibaldi durante il trasferimento che lo doveva portare a Bezzecca.
In fondo a Novale c’era l’osteria dei Serlì di Boifava Ulivo e Giuseppe che, oltre ad essere locale di ritrovo, era anche posto dove si poteva rifocillare chi lasciava i suoi carri e animali nelle stalle vicine (i stai dei Serlì).
Scendendo verso il paese si trovava l’antica trattoria della Torre, detta dei Pasqui, famosa per il suo spiedo ideato (si dice) da Leonardo da Vinci e azionato semplicemente dall’ascensione dell’aria calda.
Poco più avanti si incontrava il Leone dei Dossi, gestito da Bertacchini Francesco, conosciuto come Cichì dei Dossi. La trattoria coincideva con l’ultima parte del caseggiato lungo la statale che dalla Romanina terminava ai giochi di bocce; di la c’era solo prato fino alla fattoria dei Matiecc.
Ci avviciniamo ancora un po’ al centro e troviamo la Trattoria dell’Armonia gestita dalle sorelle Pedrotti. Lì i giovani ballavano al suono della radiola.
Camminando lungo la via bassa sotto la statale, si giungeva all’osteria del Sèchi, gestita da Zucchini detto Caagna, il quale, da estroverso qual’era, all’esterno del locale aveva scritto “Vino cattivo”.
In fondo alla strada che porta a Villa Mattina, dove ora sta la BCC, c’era il “Cafè”, osteria gestita dalle sorelle Bertacchini Rina ed Emy (nel tempo ha subito varie trasformazioni).
A due passi, direzione Brescia, c’era la trattoria de Faüstì del Gòp, che Azzani Faustino gestiva con la moglie Zucchini Rosina (degli Orazì). Poco più avanti, nel fabbricato di Loda, c’era l’osteria del Tabachì gestita da Gioanì del maestro.
Dove ora sta il monumento dei caduti, partiva una stradina che portava alla Trattoria de la Büfola, che poi divenne Trattoria del Giardinetto gestita da Minetta Maria; l’accesso diretto all’osteria era su Via Folletto, l’attuale ingresso alla Sala Civica.
All’incrocio di Villa Mattina bassa, c’era l’osteria de Magnì, De Giacomi Giovanni. In fondo alla Vià de Sura (l’attuale Via don Gino Pirlo), c’era l’osteria di Zucchini Angilina de la vedova, moglie di Onorato dei Parolocc.
Situata all’interno di una corte, sulla sinistra poco dopo le fontane pubbliche di Villa Sera, c’era l’osteria della Romola gestita da Moreschi Maria, parente dei Pasqui.
Al Follo l’osteria di Brozzoni Biagio era situata proprio nella casa che fu residenza del nipote omonimo.
Va segnalato un particolare: tutte le trattorie avevano i giochi di bocce, ed anche la maggior parte delle osterie e licinsì, segno questo della popolarità di cui godeva questo sport.
I licinsì erano locali di mescita stagionale presso alcune aziende agricole del tempo che vendevano il vino di loro produzione.
Ne ricordiamo alcuni: i Menghegn, i Piciarei, i Minèta, i Longhi, i Pacì, i Pazocc, Carlì de Burì, Batustì.
Cilì